Concerto della Filarmonica Ceca, Direttore Semyon Bychkov Teatro alla Scala, 3 Aprile 2023
Una felice riscoperta, quella di lunedì sera ai concerti della Filarmonica della Scala: l’orchestra ospite era la Filarmonica Ceca con il suo Direttore principale Semyon Bychkov, una bacchetta presente nel nostro teatro numerosissime volte e già protagonista di una importante lettura della sesta sinfonia di Mahler nel 2011. La “Tragica” è una delle sinfonie tutto sommato meno eseguite del ciclo di nove e con le sue contraddizioni interne una delle più difficili da comprendere e restituire al pubblico da parte di un direttore anche esperto mahleriano come Bychkov. Improntata a una scoperta predilezione per il suo versante drammatico e di sfruttamento magistrale della grande orchestra, la lettura di Bychkov ha in ogni caso sottolineato il lato scopertamente lirico della sinfonia, i fantastici echi dei suoni montani con i campanacci a volte spettrali, la costruzione formale sempre presente che collega i quattro movimenti del capolavoro mahleriano. L’orchestra ceca ha espresso la propria parte migliore nei fiati ma sarebbe ingiusto non sottolineare la precisione e la tinta scura degli archi che innerva tutta la sinfonia di momenti memorabili. Qualche spettatore avrà avuto in mente la straordinaria lettura della sesta sinfonia da parte di Abbado alla Scala nel 2012 o le sue indimenticabili serate svizzere dell’agosto del 2006 con l’Orchestra di Lucerna. Se non si è rinnovato qui il miracolo dell’esposizione del “Tema di Alma” nel primo movimento - grande importanza ha in questo contesto anche l’acustica della sala – l’interpretazione di Bychkov non ha certo lasciato indifferente un uditorio in parte non avvezzo alla lunga e complessa dialettica di questo lavoro e il pubblico ha seguito con concentrazione e diremmo con trepidazione insolita lo svolgimento monotematico della serata. Fitti gli applausi al direttore e all’orchestra tutta, i cui componenti sono stati di volta in volta additati da Bychkov per i tributi finali.