Melologhi di R.Strauss e F.Liszt
Milano, Teatro alla Scala, Febbraio 1994
Sipario

Voci recitanti Glauco Mauri,Roberto Sturno.
Pianista.Michele Campanella.Milano,Teatro alla Scala.
Melodrama è il corretto appellativo usato in lingua inglese (il francese indica mélodram, il tedesco melodram) per indicare la recitazione di un testo accompagnata da un commento musicale. Poichè l'italiano utilizza il vocabolo melodramma per riferirsi a tutt'altra cosa, è invalso l'uso di tradurre melodram appunto con melologo, parola che accosta gli etimi di origine greca con evidente e soddisfacente risultato.
Melologhi con accompagnamento di orchestra o di pianoforte vennero scritti tra gli altri da Schubert, Liszt, Wagner, Nietzsche, Berlioz e da Richard Strauss, ma il genere non ebbe tutto sommato un successo tale da sovrastare quello dei lieder o del "melodramma" vero e proprio, tanto che la produzione di melologhi rappresenta un caso singolare più che un episodio ricorrente nella storia della musica. Caso singolare che ha ovviamente reso interessantissima la proposta lanciata l'altra sera dalla Scala con un programma dedicato appunto ai due unici lavori straussiani del genere e a due dei melologhi scritti da Liszt.
Franz Liszt si accostò a questo genere 5 volte; durante il concerto scaligero si sono ascoltati "Il monaco triste" (Der traurige Mönch,1860) su testo di Nikolaus Lenau e "Lenore" (1858) da una ballata "sturm und drang" scritta da Gottfried August Bürger nel 1773 che ispirò tra le altre cose un opera in quattro atti di Mercadante.Soprattutto il primo esempio ha rivelato una pagina del Liszt più audacemente avveniristico, nella sua ricerca di dissonanze che ben sottolineano il carattere del testo di Uhland. Lo stesso Liszt ebbe a scrivere che "queste dissonaze atonali non potranno probabilmente mai essere utiizzate, tanto sono mostruose e selvagge".
Enoch Arden è un poemetto di Lord Alfred Tennyson (1809 - 1892), scrittore molto noto nell'Inghilterra vittoriana. Il racconto narra la storia di tre bimbi (Enoch, Philip e Annie) che nei loro giochi infantili su una spiaggia inglese immaginano finti matrimoni nei quali Annie è di volta in volta sposa di Enoch e di Philip. Annie finirà effettivamente per sposare Enoch, lasciando Philip consumarsi in un muto dolore. La famigliola - nel frattempo erano nati dei figli - entra in crisi a causa delle avverse fortune economiche di Enoch,il quale parte come nostromo su una nave diretta in Cina per cercare di risollevare le sorti dei propri cari. Durante il viaggio di ritorno la nave affonda durante una tempesta e Enoch riesce a salvarsi su un'isola deserta,dove vive per lunghi anni in solitudine. Il ritorno fortuito di Enoch in patria è funestato da una notizia: Annie ha nel frattempo sposato Philip, che si è preso cura di lei e del bambino. Enoch rinuncia tuttavia a rivelarsi,allo scopo di rispettare la nuova unione, e vive nel villaggio mescolandosi tra i pescatori. solo dopo un anno,in punto di morte,prega l'ostessa presso la quale risiede di comunicare la propria identità alla moglie e ai figli, ma solo dopo la sua morte, e di comunicare a loro tutto il suo amore. Tradotto in sette lingue, il poema del Tennyson ebbe una notevole fortuna e venne considerato dallo Strauss trentaduenne come base per un melologo, dove alla recitazione viene aggiunto un accompagnamento del pianoforte che spesso sfocia in ampi interludi dagli effetti vividamente descrittivi.
Nemmeno lo stesso autore si sarebbe immaginato un successo di pubblico così eclatante, dovuto in parte alle tournée durante le quali Strauss accompagnava al pianoforte Ernst von Possart, Intendente dell'Opera di Monaco e a propria volta attore di grande esperienza, a proprio agio in quello che O.Erhardt definisce per questo lavoro lo "stile patetico-declamatorio". Del resto Strauss aveva scritto queste musiche proprio come omaggio alla bravura di Possart e come ringraziamento per il sostegno che il neo-Intendente gli aveva accordato con il conferimento della carica di Direttore principale. Strauss lavorò al testo di Tennyson tramite una traduzione tedesca di Adolf Strodtmann e ritornò alla forma del melologo una sola altra volta nel 1899, quando scrisse sempre per Possart le musiche di accompagnamento al "Castello sul mare" (Das Schloss am Meer) di Ludwig Uhland. Questa seconda opera venne pubblicata solamente nel 1911 e dopo la "prima" da parte di Strauss e Possart (Berlino, 23 marzo 1899) fu eseguita molto raramente.
I testi recitati si avvalevano della traduzione di Dario Del Corno.
Melodrama è il corretto appellativo usato in lingua inglese (il francese indica mélodram, il tedesco melodram) per indicare la recitazione di un testo accompagnata da un commento musicale. Poichè l'italiano utilizza il vocabolo melodramma per riferirsi a tutt'altra cosa, è invalso l'uso di tradurre melodram appunto con melologo, parola che accosta gli etimi di origine greca con evidente e soddisfacente risultato.
Melologhi con accompagnamento di orchestra o di pianoforte vennero scritti tra gli altri da Schubert, Liszt, Wagner, Nietzsche, Berlioz e da Richard Strauss, ma il genere non ebbe tutto sommato un successo tale da sovrastare quello dei lieder o del "melodramma" vero e proprio, tanto che la produzione di melologhi rappresenta un caso singolare più che un episodio ricorrente nella storia della musica. Caso singolare che ha ovviamente reso interessantissima la proposta lanciata l'altra sera dalla Scala con un programma dedicato appunto ai due unici lavori straussiani del genere e a due dei melologhi scritti da Liszt.
Franz Liszt si accostò a questo genere 5 volte; durante il concerto scaligero si sono ascoltati "Il monaco triste" (Der traurige Mönch,1860) su testo di Nikolaus Lenau e "Lenore" (1858) da una ballata "sturm und drang" scritta da Gottfried August Bürger nel 1773 che ispirò tra le altre cose un opera in quattro atti di Mercadante.Soprattutto il primo esempio ha rivelato una pagina del Liszt più audacemente avveniristico, nella sua ricerca di dissonanze che ben sottolineano il carattere del testo di Uhland. Lo stesso Liszt ebbe a scrivere che "queste dissonaze atonali non potranno probabilmente mai essere utiizzate, tanto sono mostruose e selvagge".
Enoch Arden è un poemetto di Lord Alfred Tennyson (1809 - 1892), scrittore molto noto nell'Inghilterra vittoriana. Il racconto narra la storia di tre bimbi (Enoch, Philip e Annie) che nei loro giochi infantili su una spiaggia inglese immaginano finti matrimoni nei quali Annie è di volta in volta sposa di Enoch e di Philip. Annie finirà effettivamente per sposare Enoch, lasciando Philip consumarsi in un muto dolore. La famigliola - nel frattempo erano nati dei figli - entra in crisi a causa delle avverse fortune economiche di Enoch,il quale parte come nostromo su una nave diretta in Cina per cercare di risollevare le sorti dei propri cari. Durante il viaggio di ritorno la nave affonda durante una tempesta e Enoch riesce a salvarsi su un'isola deserta,dove vive per lunghi anni in solitudine. Il ritorno fortuito di Enoch in patria è funestato da una notizia: Annie ha nel frattempo sposato Philip, che si è preso cura di lei e del bambino. Enoch rinuncia tuttavia a rivelarsi,allo scopo di rispettare la nuova unione, e vive nel villaggio mescolandosi tra i pescatori. solo dopo un anno,in punto di morte,prega l'ostessa presso la quale risiede di comunicare la propria identità alla moglie e ai figli, ma solo dopo la sua morte, e di comunicare a loro tutto il suo amore. Tradotto in sette lingue, il poema del Tennyson ebbe una notevole fortuna e venne considerato dallo Strauss trentaduenne come base per un melologo, dove alla recitazione viene aggiunto un accompagnamento del pianoforte che spesso sfocia in ampi interludi dagli effetti vividamente descrittivi.
Nemmeno lo stesso autore si sarebbe immaginato un successo di pubblico così eclatante, dovuto in parte alle tournée durante le quali Strauss accompagnava al pianoforte Ernst von Possart, Intendente dell'Opera di Monaco e a propria volta attore di grande esperienza, a proprio agio in quello che O.Erhardt definisce per questo lavoro lo "stile patetico-declamatorio". Del resto Strauss aveva scritto queste musiche proprio come omaggio alla bravura di Possart e come ringraziamento per il sostegno che il neo-Intendente gli aveva accordato con il conferimento della carica di Direttore principale. Strauss lavorò al testo di Tennyson tramite una traduzione tedesca di Adolf Strodtmann e ritornò alla forma del melologo una sola altra volta nel 1899, quando scrisse sempre per Possart le musiche di accompagnamento al "Castello sul mare" (Das Schloss am Meer) di Ludwig Uhland. Questa seconda opera venne pubblicata solamente nel 1911 e dopo la "prima" da parte di Strauss e Possart (Berlino, 23 marzo 1899) fu eseguita molto raramente.
I testi recitati si avvalevano della traduzione di Dario Del Corno.