Emmanuel Tjeknavorian e Sergei Babayan all'Auditorium di Milano
5 e 6 Aprile 2025
Emmanuel Tjeknavorian direttore o violinista ? il dubbio che poteva insinuarsi nel pubblico dell’Orchestra sinfonica di Milano, nell’Auditorium di Largo Mahler, si è sciolto definitivamente ascoltando due concerti a distanza di 24 ore l’uno dall’altro, complice anche l’eccellente pianista Sergei Babayan. Nella prima serata quest’ultimo ha eseguito in modo molto brillante i due concerti raveliani (per pianoforte e orchestra e per pianoforte per la sola mano sinistra) e Tjeknavorian ha dato il proprio contributo originale con la Sinfonia degli addii di Haydn - immancabile la gag degli strumentisti che poco alla volta lasciano il palcoscenico in segno di protesta – e con una vibrante esecuzione del Bolero di Ravel. Nella giornata successiva si è ascoltato un piacevolissimo recital di violino e pianoforte dove il direttore ha dato davvero prova di un virtuosismo smagliante e ancora di una musicalità di primo piano. Ha aperto il programma la difficile e involuta Sonata di Jánaček per proseguire con due deliziose Sonate di Mozart (le K.301 e 305) che chissà perché non vengono mai inserite nei programmi. Al versante puramente virtuosistico appartenevano poi celebri pagine di Kreisler mentre al nome di Ravel si è tornati con la Tzigane e (come bis) all’Habanera. Successo meritatissimo che invoglia sicuramente pubblico e critica ad ascoltare di nuovo Tjeknavorian nelle vesti di solista.