Concerto del direttore Lahav Shani e del violinista Joshua Bell
Teatro alla Scala, 14 Aprile 2025
Un concerto che ha avuto un successo di pubblico del tutto speciale è quello che ha visto il direttore israeliano Lahav Shani, 36 anni, a fianco del famoso violinista statunitense Joshua Bell che molte volte ha visitato le sale da concerto italiane. Shani ha seguito in Mendelssohn l’impostazione voluta da Bell, talvolta quasi eccessivamente votata al profilo virtuosistico in un Concerto notissimo che ha anche una sua caratteristica di ampia cantabilità. Lo spessore del violinista si è comunque mostrato in tutta la sua veemenza facendo appunto emergere un aspetto di “bravura” del capolavoro mendelssohniano che in genere i colleghi tendono a non forzare più di tanto. Quasi per recuperare un lato cantabile e pacato, Bell e Shani hanno interpretato come bis una trascrizione per violino e orchestra del celebre Notturno op.9 n.2 di Chopin, artefatto che nulla aggiunge, ovviamente, al fascino dell’originale pianistico. Shani, che dirige senza bacchetta, ha poi guidato l’eccellente Filarmonica della Scala in quell’evergreen che è la “Sinfonia dal nuovo mondo” di Dvořák dove ha in particolare sottolineato i momenti cantabili (soprattutto l’Adagio introduttivo e il Largo al secondo posto) che si contrappongono ai movimenti più noti e orecchiabili che infondono a questa sinfonia il fascino della melodia portata agli estremi espressivi da un’orchestra impegnata a trecentosessanta gradi. Successo meritatissimo che molto probabilmente sarà alla base per un nuovo invito del direttore nel contesto della stagione filarmonica.
photo Andrea Veroni