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Manfred Honeck svela la decima Sinfonia di Sostakovic

Benjamin Grosvenor nel Concerto in SOL di Ravel

Un programma molto impegnativo è quello che è stato scelto da Manfred Honeck, direttore austriaco tra i più importanti del momento e partner questa sera del pianista britannico Benjamin Grosvenor, anch’esso molto noto da noi per essersi presentato in più di una serata solistica. Honeck è austriaco e come tale si muoveva da par suo nella brillante Ouverture dal Fledermaus di Johann Strauss. Per quanto assecondati dal gesto e preparati attraverso le prove, gli orchestrali della Filamonica hanno più sottolineato la parte briosa e piena di suono del celebre pezzo ed eseguito un poco scolasticamente il raffinato fraseggio, soprattutto quando si richiedevano quei ritardandi a volte impercettibili che la partitura esige. Tutto a meraviglia invece nel Concerto in SOL, dove Grosvenor ha in un certo senso riscoperto il carattere classico del famoso luogo raveliano senza abbandonarsi troppo alle influenze jazzistiche pur presenti in questo capolavoro. Il perfetto dominio del pianista si è ripetuto nel bis, il bellissimo Jeux d’eau dello stesso Ravel.
La parte più consistente della serata è stata riservata alla decima sinfonia di Sostakovic, opera emblematica del contraddittorio rapporto tra il compositore e il regime staliniano. Come è noto Shostakovic era stato uno dei compositori più perseguitati dal punto di vista ideologico durante l'era staliniana : Zdanov aveva aspramente condannato nel '36 l'opera Lady Macbeth e a questa condanna il musicista si era apparentemente piegato con quella quinta sinfonia intitolata "Risposta pratica di un artista sovietico ad una giusta critica". Questo atteggiamento venne considerato sufficiente per una riabilitazione ufficiale,cui seguì nel 1940 il conferimento del prestigioso Ordine di Lenin e nel '41 del titolo di "Artista emerito". Un ulteriore attacco da parte di Zdanov piovve in seguito alle esecuzioni dell'ottava sinfonia (1943), il cui carattere meditativo e introverso era del tutto fuori luogo in un momento in cui si cerca di esaltare al massimo il culto della personalità staliniana. La decima sinfonia, dall'architettura grandiosa e dai toni spesso trionfalistici ha in parte il significato di una ulteriore risposta alle critiche del regime, ma è più spesso riguardata come la definitiva autoaffermazione del musicista e il più alto suo raggiungimento in campo sinfonico. Completata nel 1953, la decima venne eseguita per la prima volta il 17 dicembre di quell'anno a Leningrado, sotto la direzione di Mravinskij e il 29 dicembre a Mosca, riportando un grande successo. Honeck ne ha dato una lettura vibrante di emozioni, coadiuvato da un’orchestra in splendida forma e a buon titolo gli spettatori hanno apprezzato con altrettanto vibranti applausi l’esecuzione magistrale.